Tuesday, July 27, 2010

piu' yoshi che supermario

l'addio te lo abbiamo gia' dato in maggio quando in una lettera aperta i ragazzi della nord scrissero "Ci auguriamo solo che, al termine di questa stagione sportiva, assolutamente esaltante comunque vada a finire, quando ci ritroveremo a tributare il dovuto applauso ai protagonisti, tu non abbia l’ardire di presentarti. Ti ricorderemo sempre, Mario, ti ricorderemo come il bamboccio che, primo (e, speriamo, ultimo) nella storia, a San Siro, si è permesso di sfilarsi la maglia e di gettarla per terra in segno di spregio. Quella stessa maglia per cui ciascuno di noi spende tempo, denaro e amore per seguirla ovunque e che tu hai avuto la fortuna di indossare. Per noi non esisti più caro Mario, e con questa nostra, ti diciamo addio."

Sarai bravo, farai meraviglie su altri campi. ma non credo che diventerai mai grande davvero. i campioni con la maiuscola sono altri. hanno una testa diversa. ne avevi tanti attorno ma non hai imparato. un giorno ti guarderai come oggi si guardano indietro i recoba, gli adriano, i cassano, per dire, e capirai.

io oggi mi congratulo con il nostro presidente per questa scelta poco scontata ma piena di coerenza.

Monday, July 26, 2010

sinfonia rossa



buona la prima!
prima volta a seguire una gara di f1 dal vivo. doppietta rossa.
e tutti a casa contenti :O)







ps. adesso avrete capito l'autore del quadro d'arte di ieri ;O)

Monday, July 19, 2010

lettera aperta di massimo ciancimino

Il silenzio rende innocenti. Anche di questo chiedo scusa
Oggi è il 19 luglio del 2010: esattamente 18 anni fa stavo conducendo quella azzardata trattativa. Allora mi fu detto che il fine era quello di frenare l’ondata di violenza che, prima con l’uccisione dell’on. Lima e dopo con la strage di Capaci, Cosa Nostra aveva scatenato.

Mi trovavo a Roma. Ero da poco tornato da Palermo ed era stato già fissato un appuntamento tra mio padre e Provenzano per il 23 Luglio. A suggerire l’incontro erano stati proprio Provenzano e il signor Franco. Riina aveva già avanzato le sue contro richieste alla Stato e si era convenuto che, nonostante la follia dei 12 punti contenuti nell’ormai famoso Papello, fosse necessario trovare una mediazione.

Era domenica e la giornata era torrida. In cerca di un po’ di sollievo, ero stato al mare a Fregene con la mia ragazza. Rientrato a casa mio padre mi diede subito la notizia della morte del giudice Borsellino. Ne rimasi schoccato.

Non riuscivo a capire. Mi pareva che non vi fossero ragioni per un massacro come quello. C’era in ballo il possibile accordo con la mafia. Solo poche settimane prima c’era stata la strage di Capaci e davvero non pensavo che loro potessero, a una così breve distanza di tempo, alzare di nuovo il tiro.

Mio padre, comunque, mi aspettava in piedi. Disse che dovevo sbrigarmi perché mi doveva parlare: “Tutto questo è anche colpa nostra…. Io lo avevo detto al colonnello, a Provenzano ed al signor Franco: con quell’animale non si può trattare. Questa volta il pazzo deve avere i cani ben attaccati, per osare tanto”.

“I cani attaccati”: mio padre usò questa frase tipica siciliana come per farmi capire che Riina, visto che aveva fatto una cosa del genere, doveva aver trovato degli interlocutori veramente potenti.

E oggi, nonostante i molti passi avanti fatti nelle indagini, quei cani di cui parlava mio padre non hanno ancora un nome. O meglio lui, mio padre, un’idea precisa di chi potessero essere ce l’aveva. Sapeva chi erano i registi occulti di tanta violenza. Ma lui stesso li temeva. Perché facendo parte di quel gruppo di persone ne conosceva la forza e ne aveva paura. Tanta paura, perché capiva che al momento giusto, anche lui rischiava di essere sacrificato, se ci fossero stati piani più ambiziosi da portare a compimento.

La maggior parte delle persone, quelle che rappresentano la così detta “società civile”, s’interrogano sul perché oggi qualcuno parli. Lo so. Io rappresento un’anomalia. Sono un’anomalia in un contesto sociale dove il silenzio non solo rende innocenti, ma anche paga.

Tutti, o quasi, del resto stanno in rigoroso silenzio. Stanno in quello stato di “oblio omertoso” che ben accompagna la maggior parte di noi siciliani e non solo. Perché in Italia si può essere anche celebrati come eroi, per il proprio silenzio dinnanzi ai magistrati. Un silenzio dato in omaggio ai soliti personaggi che ancora oggi rappresentano parte del potere. Quei soliti potenti che ancora oggi con il loro atteggiamento costituiscono lo zoccolo duro contro la ricerca della verità su quelle stragi. E inutile nasconderlo, la verità per alcuni livelli delle nostre istituzioni e delle nostra politica potrebbe essere anche letale. Potrebbe costituire un de profundis per un sistema che su certe collusioni e connivenze ha di fatto costituito le proprie fondamenta.

Lo so, io non sono certamente né un eroe né il depositario di verità assolute. Sono un semplice dichiarante, oppure un teste privilegiato, o magari un imputato di reato probatoriamente collegato. Non so più quanti termini sono stati usati per descrivere la cosa più normale che ognuno dovrebbe fare: dare il proprio contributo a far luce su quei terribili anni.

Io l’ho fatto. Ho risposto alle domande dei magistrati su fatti e circostanze dove sicuramente anche il mio contributo può aiutare. Eppure oggi rappresento un vero e proprio caso. È in corso un dibattito sulle vere finalità di quella che viene definita la mia pseudo collaborazione. Sono, insomma, un dissidente, in un ben rodato sistema omertoso. Perché non si può certamente credere ad uno che in cambio della sua collaborazione, non ha chiesto niente, anche perché nulla può chiedere, e che anzi rispondendo ha notevolmente peggiorato in modo radicale la propria qualità di vita e della propria famiglia.

Ma non importa. Perché oggi, dopo due anni e mezzo, dopo quasi novanta interrogatori, sento solo il bisogno di chiedere scusa.

Voglio chiedere scusa ai familiari di Borsellino e del giudice Falcone e di tutti gli agenti delle scorte che in quelle stragi hanno lasciato la loro vita. E voglio chiedere scusa anche ai magistrati della Procura di Caltanissetta e di Palermo per quella che loro chiamano la rateizzazione delle mie dichiarazioni. Ma la verità è che anche in questi mesi ho avuto paura.

Perché non sono un eroe e non ho mai pensato di esserlo. Non sono come Impastato che ha trovato il coraggio di combattere il padre da vivo.

I personaggi di cui ho parlato e di cui sto parlando sono ancora in sella.

Viviamo in un sistema in cui l’illegalità paga. In cui si festeggia con cannoli condanne a cinque anni di carcere. In cui ci si ritiene soddisfatti dopo condanne a sette anni per concorso esterno in associazione mafiosa. Viviamo in un sistema in cui in posti chiave delle nostre istituzioni ci sono personaggi che hanno riportato condanne penali, ma nonostante questo continuano a conservare la fiducia di chi li ha scelti.

Tuesday, July 13, 2010

Bambini e Vaticano

da Repubblica.it del 13 luglio 2010:

Radio Vaticana, la perizia sulle antenne"C'è un nesso con i tumori nei bimbi"
I risultati dei periti incaricati cinque anni fa dai giudici nell'inchiesta per omicidio colposo, dopo i decessi nella zona di Cesano. "Esiste una correlazione tra l'eposizione alle onde elettromagnetiche e l'aumento di leucemie e linfomi nei bambini fino a 14 anni"... La battaglia giudiziaria contro le onde elettromagnetiche di Radio Vaticana è durata anni, con la Santa Sede che invocava l'extraterritorialità e reclamava il diritto a non essere giudicata dallo Stato italiano, e dall'altra parte i cittadini di Roma nord e di Cesano, vicini all'antenna di Santa Maria di Galeria, che lamentavano citofoni ed elettrodomestici che si trasformavano in ripetitori della radio, conversazioni telefoniche scandite dalle recite del rosario.

Chissà perchè non mi sorprende che il Vaticano se ne freghi della salute dei bambini...

Sunday, July 11, 2010

cosa rimane del mondiale

poche cose restano in mente di un mondiale.
spesso solo una per ogni paese. eccole. tutto il resto e' acqua passata:

1. per la spagna le indimenticabili notti magiche. johannesburg come per noi berlino e madrid prima.

2. per l'olanda: la tripletta delle finali perse. una maledizione.

3. per l'africa il rigore di gyan

4. per l'inghilterra, l'ennesima papera del portiere. stavolta greene.

5. per l'italia una lezione da non dimenticare e lo smontaggio di un uomo mediocre, presuntuoso e sopravvalutato

6. per la francia una debacle per cui mancano le parole. perso ogni senso di pudore in campo e fuori.

7. per la svizzera la "soddisfazione" aver battuto il campione del mondo: ma in fondo quanto rammarico!

8. per la germania la loro convinzione di avere un bel futuro: sara', ma non devono dimenticare di aver vacillato con il ghana e aver sempre perso una volta passati in svantaggio (serbia e spagna)

9. per il sudamerica: boh, non si trova la ricetta. ne' dunga ne' maradona. ne' messi ne' robinho. ne' brasile ne' argentina.

10. per la tattica: tiki taka vincente ma irritante. poche verticalizzazioni. servono migliaia di occasioni. ma vince e allora viva il re.

11. per il calcio, il gol di lampard di bloemfontain. la vendetta di wembley 44 anni dopo. il segnale che e' davvero ora di cambiare qualcosa. speriamo - con poca fede - che qualcuno ascolti

Saturday, July 10, 2010

mitica gialappa's!

dalla cronaca uruguay-germania:

spero che questi abbiano la decenza di non andare ai supplementari in una finale per il terzo posto...

***

entra tasci
ma chi cazzo e' tasci???
un'altro turco!
vedo che non vogliono la turchia in europa, ma intanto...

***

forlan vorrebbe ammazzarli tutti!

***

...entra kiessling!
la notizia buona e' che esce cacau...
ecco questo potrebbe essere perfino tedesco...
si si e' tedesco veramente
ah, gioca nel bayern leverkusen mi pare, no?
si esatto...
per quello tutti lo guardano male, sospettosi...
si si
dicono ma guarda te questo ariano che entra e ci ruba il lavoro...

battutina en francais...

Un sud-Africain demande a' un français et a' un italien: Vuvuzanalé déjà?

anche noi in silenzio

oggi silenzio contro chi vuole imbavagliare una fetta dei nostri diritti.

come scrive severgnini: "tacere, oggi, è un modo di gridare."

se i malfattori corrompono, rubano, trafficano e imbrogliano: vogliamo almeno saperlo.

vogliamo che chi indaga, possa indagare.

noi non abbiamo nulla da nascondere.

Thursday, July 8, 2010

5 ragioni per essere contenti stasera



1. Prima ragione. I tedeschi cantavano: "Non c’importa chi vince la coppa, basta che non sia l’Italia! Non c’importa chi vince la coppa, basta che non sia ancora l’Italia! e poi giu' insulti e stereotipi per finire con "Chi vincerà la coppa è chiaro come la luce del sole: Alemania per la gloria, Chi vincerla la coppa è ovvio a tutti: chiaramente la Germania". Beh, non cantano piu'.

2. Seconda ragione: non vedo l'ora che arrivi sabato, cosi mi godo la partita della germania in santa pace. infatti sono di nuovo loro che giocano per il terzo posto :O))

3. Terza ragione: la germania non sara' campione del mondo per almeno 24 anni, prima volta che accade. una bella novita' :O)))

4. Quarta ragione: con la spagna in finale il pallone d'oro e' praticamente di wesley. non vedo l'ora di festeggiarlo a san siro :O))))

5. perche' mi sono appena rivisto la sintesi di inter-bayern :O)))))

***
5 gruende zufrieden zu sein heute abend

1. Erster Grund: die deutschen sangen: "Wer den Cup gewinnt, ist scheiß egal – nur Italien nicht noch mal [...]" und dann weiter mit beleidigungen und stereotypen bis zum finale "Wer den Cup gewinnt ist sonnenklar: Alemania per la gloria, Wer den Cup gewinnt liegt auf der Hand: natürlich Deutsche-Land." Nun ja, sie singen nicht mehr :O)

2. Zweiter Grund: ich freue mich auf samstag, da geniesse ich das Spiel der deutschen: die spielen naemlich schon wieder um den dritten platz :O))

3. Der Dritter Grund: Deutschland wird nun mindestens 24 lang nicht Weltmeister sein, eine (gute) Premiere. :O)))

4. Vierter Grund: Mit Spanien im Finale ist Wesley der Weltfussballer-Titel nicht mehr zu nehmen. freu mich auf die party im san siro.

5. Weil ich soeben noch einmal die zusammenfassung von Inter-Bayern geschaut habe... :O)))))

Tuesday, July 6, 2010

wm special: fragen ueber fragen (4)

- Wenn man im vier-telfinale vier tore schiesst, was macht man dann im halbfinale?
- War das die (deut)Schland gottes?
- Muss man diego nach seinen gefuehlsausbruechen jetzt mara-donna nennen?
- Ist es nicht bezeichnend dass ein spieler von ajax den ball mit der hand auf der torlinie "weggeputzt" hat?
- How klose does miro get to ronaldo?

orso!

Friday, July 2, 2010

wm special: fragen ueber fragen (3)

- Ist das tapfere snejiderlein hollands lieblingsmaerchen?
- Entwickelt sich das viertelfinale fuer die brasilianer zum Melo-drama?
- Muss die geschichte von robben island um ein neues kapitel erweitert werden?
- Liegts am blau (italien, frankreich, brasilien) o in italiano: il blu' porta sfiga?
- Ist fucile mitglied der nra?
- Mensah in corpore sano?
- Scheidet mit lugano der letzte teil der schweiz aus?
- Kann eine mannschaft, in der ein spieler victorino heisst, ueberhaupt verlieren? vor allem: besitzt er ein schweizer sackmesser?
- Wesley pallone d'oro?

eure orso & faustino

Thursday, July 1, 2010

chi gioca dove



link interessantissimo: mappa interattiva di chi gioca dove e come e' cambiato nel tempo

- che differenza con la situazione nel 1994!
- nemmeno i nordcoreani sono cosi' "autoctoni" come l'italia, la germania e l'inghilterra del 2010!

buon divertimento!

source: www.estadao.com.br