Sunday, July 19, 2009

ciao genio

Di Beppe Severgnini: Diciassette motivi — tanti quanti gli scudetti dell'Inter — per cui Zlatan Ibrahimovic può andarsene a Barcellona (Eto'o permettendo)

1) Perché vuole andarci

2) Perché «vuole provare qualcosa di nuovo» (anche noi: per esempio, vincere la Champions)

3) Perché c'è chi si cura il mal di pancia coi fermenti lattici, e chi deve fare una passeggiata sulle «ramblas»

4) Perché adesso vediamo cosa sa fare Mourinho (vincere lo scudetto con Ibra? Ci riusciamo anche voi, io e Zaccheroni).

5) Perché Zlatan, finché è rimasto, è rimasto per passione e per soldi. Mica perché «gliel'aveva ordinato Dio».

6) Perché non potevamo lasciare al Milan l'esclusiva della partenze drammatiche.

7) Perché l'Inter non è un carcere. Le strisce bianconere verticali le indossa qualcun altro.

8) Perché una squadra di calcio è un «reality», e Zlatan s'è fatto la «nomination» da solo.

9) Perché, comunque, aveva esaurito lo spazio per il tatuaggio del prossimo scudetto.

10) Perché noi piccoli tifosi abbiamo il dovere di essere riconoscenti, e i grandi calciatori hanno il diritto di mostrarsi ingrati.

11) Perché, partiti Ibra e Maxwell, per un po' non sentiremo parlare dell'agente Raiola.

12) Perché Zlatan, per punizione, dovrà imparare il nome del direttore tecnico del Barcellona: Aitor Txiki Begiristain. Marco Branca era più facile.

13) Perché adesso Balotelli, per litigare con un giocatore dell'Inter, deve procurarsi uno specchio.

14) Perché il centravanti appena acquistato dal Genoa non rischia di diventare il Milito Ignoto.

15) Perché diamo qualche possibilità ai rivali: vincere facile non ci dà più gusto.

16) Perché Moratti, da oggi, è un miliardario meno povero.

17) Perché va bene così.

source: http://www.corriere.it/sport/09_luglio_19/ibra_severgnini_5a89c1ca-7431-11de-957f-00144f02aabc.shtml

Wednesday, July 15, 2009

articoli (16)



source: italians on www.corriere.it/solferino/severgnini/

Berlusconi salvatore e innovatore

Caro Beppe, hai scritto che Berlusconi è stato (è) un male per l'Italia. Sicuramente lo è stato per Montanelli e il suo gruppo. Ti chiedo di fare uno sforzo e prescindere da quella vicenda. Gli spunti di discussione a mio parere sono i seguenti:
1) dopo Tangentopoli e la disfatta dei partiti tradizionali in assenza della "discesa in campo" ci avviavamo verso una vittoria della "gioiosa macchina da guerra" del Pds le cui proporzioni è facile immaginare (le analisi di allora davano un Parlamento con il partito di Occhetto oltre il 60%): sarebbe stato un bene (o un male minore) per l'Italia? Ho seri dubbi.
2) Berlusconi ha fatto da catalizzatore a un processo di aggregazione della destra (favorendo l'evoluzione di An e altro) che costituisce un polo alternativo (attualmente maggioritario) indispensabile in ogni democrazia: non so immaginare quanti decenni avrebbero impiegato i frammenti residui di Dc, Psi etc. a realizzare una coalizione alternativa. Ho la netta sensazione che si sarebbe andati avanti riesumando l'attitudine proporzionalista (sempre viva) verso "governi di larghe intese" nello spirito di un redivivo arco costituzionale.
3) Di fatto la nascita di Forza Italia ha dato una spinta verso il bipolarismo che è stato una vera rivoluzione copernicana per un Paese impantanato per quasi 50 anni in un sistema imperniato sulla Dc. Resto convinto che maggioritario e bipolarismo siano condizioni irrinunciabili per la modernizzazione dell'Italia. Sono altrettanto convinto che in fondo molti oppositori di Berlusconi nascondano dietro motivazioni moralistiche l'avversione per il cambiamento realizzato.
4) Faticosamente si va costituendo una classe dirigente di centrodestra che, ancora lontana da standard liberali di riferimento, costituisce un'alternativa praticabile (e in molte situazioni preferibile) alla storica classe di amministratori di sinistra (di cui in Campania abbiamo tristissima esperienza). Queste sono a mio parere le considerazioni di fondo su cui si inseriscono poi le discussioni sul personaggio Berlusconi, sui personaggi di cui talora si circonda, sulle riforme fatte, su quelle annunciate e non realizzate, su quelle fatte e prontamente cancellate da Prodi (vedi pensioni).
Credo infine che per onestà intellettuale bisogna riconoscere la parte importantissima che hanno avuto vicende personali o aziendali (in primis gruppo Espresso-Repubblica-Caracciolo-De Benedetti-Scalfari vs Berlusconi-Mondadori) nell'avvelenare il clima politico nazionale e nel fomentare guerre di religione. Magari un po' più di equilibrio consentirebbe un pizzico di obiettività in più.
Gino Majello, gmajello@yahoo.it

Caro Gino, ottima lettera: il nostro Capo avrebbe bisogno di penne come la tua, fra i suoi consiglieri. Ottima e abile: hai infatti usato solo gli argomenti a favore - sui quali sono sostanzialmente d'accordo, con un distinguo che dirò - e hai trascurato gli altri. Che a mio giudizio pesano di più: ecco perché, quindici anni dopo, io penso che Berlusconi non abbia fatto bene all'Italia.

Cominciamo dai tuoi punti. Sul punto 1 non sono granché d'accordo: credo che un'eventuale vittoria del Pds e alleati, nel 1994, avrebbe fatto di Occhetto uno dei tanti "leader di passaggio" che abbiamo visto dopo la caduta del Muro. Non credo che avremmo rischiato di diventare un Paese socialista: saremmo rimasti per un paio d'anni la solita ammucchiata consociativa, cosa che eravamo già. Poi sarebbe successo qualcosa, come dovunque.

Il punto 2 è innegabile: la destra di Montanelli avrebbe perso fino al XXIX secolo, quella di Berlusconi - autonomista al nord, statalista al sud, centralista al centro, populista ovunque - ha raccolto voti sufficienti per arrivare al governo. Siamo un Paese conservatore, non dimentichiamolo mai. D'accordo anche sul punto 3 (per quello votai 'sì' convinto ai referendum maggioritari del 1993) e sul punto 4, la crescita - leeeeeeeenta - di una classe dirigente di centrodestra: gli opportunisti e i trasformisti della prima ora stano lasciano il posto a gente interessante, qui e là. Non tutti sono Adoratori del Capo: molti - soprattutto nella Lega e nell'area Fini - lo considerano uno strumento politico, per ora indispensabile.

Cos'hai lasciato fuori, Gino? Un sacco di cose importanti. La confusione tra affari propri e affari pubblici, l'incoerenza tra comportamenti e dichiarazioni, il fastidio verso la legge, la tolleranza verso le complicità che portano alla corruzione endemica, la proprietà dei media (un unicum nel mondo occidentale), la gestione privatistica del partito, il culto della personalità, la "macchiettizzazione" dell'Italia all'estero (come ne avessimo bisogno). Gli italiani, credimi, non hanno bisogno di questi incoraggiamenti. Il Capo - dovunque - dà l'esempio, e l'esempio che è venuto in questi anni non è buono. I risultati si vedono. L'Italia del 2009 è quella del 1994: una società civicamente immobile, se non a marcia indietro.

Tuesday, July 14, 2009

san siro...


... in nerazzurro: stavolta un po' diverso :O)
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... in blau-schwarz: mal anders :O)

Wednesday, July 8, 2009

Saturday, July 4, 2009

rrrafa!


source: www.http://i27.tinypic.com/snpgf9.jpg

alla vigilia dell'ennesimo trionfo di federer a wimbledon un tributo a rafa, il grande assente ...

gran bel reportage del new york times su rafa, lo zio toni e il mondo nadal (clicca)


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am vortag des weiteren triumphs von roger in wimbledon, ein tribut zu ehren des grossen abwesenden ...

eine gelungene reportage des new york times ueber rafa, tio toni und die nadal-welt (klicke)


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on the day of a further triumph of federer in wimbledon, a tribute to the great absentee...

a great article by the new york times on rafa, uncle toni and the nadal world (clic)

Thursday, July 2, 2009

This will make you feel your real age



"My dad had told me it was big, but I hadn't realised he meant that big. It was the size of a small book... It took me three days to figure out that there was another side to the tape... I managed to create an impromptu shuffle feature simply by holding down 'rewind' and releasing it randomly... Did my dad...really ever think this was a credible piece of technology?"

13-year-old web reviewer Scott Campbell, marking the 30th anniversary of the Walkman by using one for a week

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"In effetti mio padre mi aveva detto che era grosso, ma non avevo capito che fosse così grosso. Aveva le dimensioni di un piccolo libro... ci ho messo tre giorni a capire che la cassetta avesse anche un lato b... sono riuscito a creare una funzione di mixaggio improvvisato semplicemente tenendo premuto il tasto 'rewind' e lasciandolo andare a caso... ma mio padre pensava davvero che questa fosse una tecnologia con un futuro?

Scott Campbell, web reviewer tredicenne sull'anniversario trentennale del walkman dopo averlo usato per una settimana intera

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"Mein Vater hatte mir zwar gesagt es sei gross, aber ich hatte nicht realisiert, dass er sooo gross meinte. es hatte die groesse eines kleinen buches... ich habe mehr als drei tage gebraucht, um zu verstehen, dass die kassette noch eine zweite seite hatte... ich habs geschafft eine improvvisierte mix-funktion zu kreieren, indem ich einfach den Knopf'rewind' gedrueckt hielt und diesen nach Zufallsprinzip losliess... Dachte mein Vater wirklich, dass dies ein glaubwürdiges Stück Technologie darstellte?

13 jähriger web reviewer, Scott Campbell, über den dreissigsten Jahrestag des Walkmans nach einwöchigem Gebrauch